La magnetoterapia è un trattamento che rientra nella medicina alternativa e consiste nel servirsi dei campi elettromagnetici, generati da un apposito dispositivo, per ridurre le infiammazioni o i dolori legati ad alcune patologie. Tra queste, menzioniamo, a titolo di esempio, l’osteoporosi, l’artrite, la fibromialgia, ma più in generale potremmo includere dolori muscolari, ossei, articolari o problemi vascolari.

Tempi e luoghi delle sedute di magnetoterapia

La magnetoterapia prevede che si applichino dei magneti nell’area infiammata per ridurre il dolore. Per fare questo ci si può avvalere di un professionista, che organizzi un’apposita seduta nel suo studio, oppure si può acquistare un dispositivo per utilizzarlo in autonomia, in casa. In questo secondo caso si parla di magnetoterapia domestica, che può essere una valida alternativa soprattutto nel caso in cui le sedute riabilitative debbano essere particolarmente lunghe e frequenti (segnaliamo che perché le sedute abbiano un minimo effetto devono essere in gruppo di 10 o 30 e durare minimo 30 minuti).

Come sono fatti gli apparecchi per la magnetoterapia?

Tali apparecchi comprendono i magneti, che normalmente hanno forma di fasce o piastre rettangolari, unite da appositi cavi a una console che consenta al terapeuta o al paziente stesso di regolare la frequenza dei magneti, in base alla percezione o allo stato di salute del momento.

Infatti, esistono due tipi diversi di magnetoterapia:

  • ad alta (tra i 18 e i 900 Hz) frequenza: più adatta per curare gli stati infiammatori e migliorare la circolazione.
  • a bassa frequenza (tra i 5 e i 100 Hz): più adatta a curare dolori ossei o fratture, in quanto parrebbe che possa favorire l’assimilazione di calcio, utile per curare l’osteoporosi, oppure stimolare la calcificazione di fratture.

Come funziona la magnetoterapia?

Ora che sappiamo di cosa si tratta e quali sono le apparecchiature necessarie per praticare magnetoterapia, sorge spontanea un’altra domanda: come funziona? Ogni cellula del nostro corpo è dotata di una carica elettrica che è il risultato della differenza di potenziale fra l’interno della sua membrana e l’esterno. Quando c’è un’infiammazione di qualsiasi tipo, la cellula perde carica. Lo scopo degli apparecchi usati in magnetoterapia è quindi generare dei campi elettromagnetici per far in modo di aumentare tale carica e ridurre, di conseguenza, anche l’infiammazione.

Un libro per approfondire: Magnetoterapia a campo stabile

Per approfondire ulteriormente questo argomento vi consigliamo la lettura del libro Magnetoterapia a campo stabile, edito da Tecniche Nuove Spa. Il volume, alla sua terza edizione aggiornata, contiene ulteriori precisazioni su: le differenze tra i poli terrestri geografico e magnetico; una sperimentazione condotta sul miglioramento nei disturbi osteomuscolari lombari, in seguito a utilizzo di magnete permanente ad alto potere irradiante; nuove applicazioni pratiche relative alla moderna magnetopuntura non invasiva sugli agopunti.

L’autore: Fabio Ambrosi

Fabio Ambrosi, fisioterapista, erborista fitopreparatore e naturopata, ha viaggiato a lungo in Oriente e in Nordamerica, apprendendo metodiche come la presente, prima sconosciute o misconosciute in Italia, di cui il testo rappresenta un insegnamento ampio e autorevole.

Ha sviluppato la formazione in magnetoterapia inizialmente in India, poi in varie regioni del mondo, principalmente Europa e Stati Uniti ed è disponibile per per illustrare l’argomento ai terapeuti interessati.