Un approfondimento sulle cinque sotto-tipologie di Fibromialgia esistenti, individuate dal libro Fibromialgia: una sfida quotidiana.
La Fibromialgia è una patologia che coinvolge tra il 2 e il 4% della popolazione, con una particolare incidenza nel genere femminile e nei giovani. Tra le tipologie di fibromialgia individuate dalla classificazione tradizionale, infatti, emerge la cosiddetta fibromialgia giovanile, che compare usualmente fra i 13 e i 15 anni e presenta sintomi simili a quella in età adulta. Tra questi, ne ricordiamo alcuni: dolori generalizzati, affaticamento, disturbi del sonno e cognitivi.
La classificazione tradizionale della Fibromialgia
Oltre a quella giovanile, sono state individuate altre due tipologie di fibromialgia: la fibromialgia primaria, che comporta un dolore diffuso in tutto il corpo; e quella secondaria, che prevede la presenza di malattie reumatologiche, infiammatorie o auto-immuni.
Un disturbo correlato: la sindrome dell’intestino irritabile
Tra simili disturbi correlati, si trova spesso anche quello dell’intestino irritabile. Infatti, è stato calcolato che ben il 70% dei pazienti fibromialgici soffre di intestino irritabile e viceversa.
Da qui, la necessità dei pazienti di essere seguiti da nutrizionisti specializzati che, normalmente, consigliano diete di eliminazione che vietano l’assunzione di farine, pane, pasta bianca, cibi industriali, ma anche di alcuni tipi di verdure e frutta, oltre che dei latticini e dello zucchero.
Tuttavia, recenti studi hanno iniziato a constatare che la stessa dieta non beneficiava allo stesso modo tutti i pazienti fibromialgici. Da qui, l’esigenza di approfondire il motivo di questi differenti tassi di successo, fino alla scoperta dell’esistenza di ben cinque diverse sottocategorie di fibromialgia, che necessitano di proprie diete e propri percorsi.
Di seguito, elenchiamo le cinque categorie individuate e le spieghiamo brevemente, per rendere tutti consapevoli del fatto che la fibromialgia non è una, ma sono molte:
Le cinque tipologie della Fibromialgia
La fibromialgia ormonale: considera i fattori ormonali ed è quella che colpisce maggiormente le donne. Infatti, dall’età adolescenziale in poi, la fibromialgia ha un’incidenza molto superiore nella popolazione femminile, il 90%, rispetto alla maschile.
La fibromialgia neuroendocrina: è caratterizzata da sintomi di disregolazione autonomica del sistema nervoso. I pazienti presentano sindrome dell’intestino irritabile oppure, in casi più rari, tachicardia posturale ortostatica.
La fibromialgia psicologica: si presenta prevalentemente con condizioni psichiatriche come disturbo depressivo maggiore o ansia generalizzata.
La fibromialgia infiammatoria: presenta un aumento cronico dei marcatori dell’infiammazione senza alcuna evidenza di altre patologie di pertinenza reumatologica, oncologica, infettiva o di altra natura. Spesso comprende soggetti affetti da infiammazione silente o di basso grado, non evidenziabile con esami specifici.
La fibromialgia neuropatica: si verifica in concomitanza con sintomi prevalentemente neuropatici come bruciore, lacrimazione, formicolio e parestesie.
Un libro per approfondire: Fibromialgia: Una sfida quotidiana
All’interno di Fibromialgia: Una sfida quotidiana le nutrizioniste Serena Cavallini, Sara Giannini, Martina Toschi passano in esame le cinque sottocategorie indicate, che vanno quindi a definire uno “spettro” della fibromialgia ben più ampio di quello tradizionalmente individuato dalla suddivisione in primaria, secondaria e giovanile. Un ultimo capitolo, intitolato Le fibro-ricette, è dedicato alle ricette più adatte per i pazienti che soffrono di fibromialgia. Per gli interessati, segnaliamo che il libro è disponibile per l’acquisto:
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