Negli ultimi dieci anni il mondo della corsa si è decisamente evoluto tanto che oggi l’amatore, il semplice appassionato, è in grado di utilizzare informazioni e tecniche tipiche del professionista.
In quest’ottica la seconda edizione de Il manuale completo della corsa vuole essere un punto di riferimento per il runner moderno sia orientato alla prestazione, sia alla salute o al semplice divertimento.
L’evoluzione della strumentazione del runner
L’impiego di strumentazione sofisticata e di app per la corsa sono il punto di partenza per indagare correttamente non solo i limiti della propria prestazione, ma anche la dimensione salutistica dello sport praticato. Mentre un tempo molti runner non conoscevano che a spanne il proprio valore, oggi è possibile determinare in modo scientificamente corretto il risultato di ogni gara od ogni allenamento. Se usate in modo corretto, la strumentazione e la tecnologia diventano compagni di allenamento anche per tutti quei runner che corrono in solitaria, alleggerendo la fatica e fornendo nuove motivazioni. Non a caso, molte app rendono social il tracciamento dell’attività fisica (ecco la dimensione riguardante il divertimento nella corsa, attività fisica non fatta solo di fatica) fino ad arrivare a utilissime informazioni; per esempio, se si è in vacanza lontano da casa, si può zoomare sulla mappa e vedere dove sono i percorsi utilizzati da altri utenti.
Correlazione tra dieta e prestazioni
Anche la relazione fra alimentazione e prestazione si è evoluta, di fatto bocciando tutti i modelli sportivi precedenti che promettevano mirabolanti miglioramenti sulla prestazione: oggi si sa che una sana ed equilibrata alimentazione è l’unica strada, senza inseguire facili successi dovuti a integratori miracolosi. L’attenzione si è spostata non sul mangiare bene, ma sugli errori che commette chi mangia male, sportivamente parlando. Nel mondo amatoriale questo è veramente importante perché aiuta a combattere la piaga del sovrappeso, presente non solo nei sedentari, ma anche in tanti sportivi non preparati dal punto di vista alimentare. In altri termini, la corsa aiuta a stare bene, ma solo con la corretta alimentazione diventa un validissimo strumento per la migliore salute.
Tecniche di potenziamento
Prendendo spunto dagli allenamenti dei più forti campioni, si è ridimensionato anche il ruolo del potenziamento in palestra, preferendo quello tipico su strada, fatto di allenamenti su percorsi collinari o su ripetute in salita (che, fra l’altro, hanno anche il pregio rispetto al collinare di non avere i traumatismi delle discese, potendo ritornare al passo o in souplesse al punto di partenza della ripetuta successiva): Lo scopo è quello di migliorare la forza resistente, l’unica utile al runner. Questo tipo di potenziamento è oltremodo utile per l’amatore che spesso non ha la sufficiente competenza per un allenamento in palestra orientato al running.
Gestione dell’infortunio nella corsa
La medicina sportiva ha fatto poi passi in avanti nella gestione degli infortuni sia per aver limitato l’ottimismo di molte terapie sia per aver definito figure professionali che siano in grado di supportare realmente il runner. Sono stati promossi tutti coloro che non agiscono sperando nell’effetto tempo (l’infortunio guarisce da sé), ma applicando terapie con alto grado di efficienza, cioè con una percentuale significativa di riduzione del tempo di recupero: una terapia (come la tecarterapia o le onde d’urto) in grado di ridurre il tempo di stop del 50% è sicuramente utile anche all’amatore. Passi avanti sono stati compiuti anche nella gestione dell’artrosi, spesso una patologia molto limitante per il runner over 50 (infiltrazioni di acido ialuronico e fattori piastrinici).
Da questa breve carrellata sulle novità dell’ultimo decennio dovrebbe essere chiaro che praticare la corsa come dieci anni fa è come usare un cellulare del 2010!
Di Roberto Albanesi