L’artrite reumatoide è attualmente la malattia infiammatoria con coinvolgimento articolare più comune nella popolazione generale. A questa definizione, aggiungiamo quella di Oscar Massimiliano Epis, direttore del Dipartimento di Reumatologia al Niguarda di Milano, per cui l’artrite reumatoide è anche una “malattia familiare” intendendo, con questo, che i suoi effetti si ripercuotono su tutta la famiglia. Per questo, dopo l’insorgere della malattia, è necessario adeguare le abitudini della famiglia ai bisogni del malato secondo un processo chiamato adattamento alla malattia.
Supportare il malato di artrite attraverso la dieta
Tale percorso di adattamento è composto da un buon livello di comunicazione ed empatia con il malato ma anche da una serie di attività che la famiglia può intraprendere per supportare il malato artritico. Coinvolgere tutti i membri della famiglia nel percorso del malato può sembrare arduo, ma se si pensa a una cosa come la dieta diventa molto più fattibile.
Alimentarsi è infatti un’esigenza quotidiana e adottare una dieta che possa avere un’influenza positiva sulla salute del paziente artritico è di certo un modo per dimostrare l’attenzione familiare al benessere del malato.
Sebbene la cura per l’artrite non possa passare dalla sola alimentazione, è comunque importante cercare di evitare tutte le diete pro-infiammatorie ed agevolare invece quelle che abbiano un ruolo protettivo verso le malattie cronico-degenerative, come l’artrite.
Le diete protettive, contro l’artrite
Tra le diete protettive contro le malattie cronico-degenerative, tra cui anche l’artrite, ricordiamo:
- Dieta vegetariana o vegana, che consiste, nel primo caso, nell’eliminazione di carne e pesce, nel secondo, di tutti i derivati animali.
- Dieta mediterranea, che si basa sul modello della piramide alimentare che tanti di noi hanno studiato a scuola.
- Diete di eliminazione, che consistono nell’eliminare uno o più alimenti nocivi per la salute.
- Diete elementari, che contengono solo nutrienti facilmente digeribili.
Di queste, la vegetariana e la mediterranea hanno riportato gli effettivi migliori grazie alla loro capacità di ridurre i dolori dei pazienti artritici (senza avere, però, effetti sulla mobilità articolare).
I vantaggi della dieta mediterranea per i malati di artrite
Per avere uno schema riassuntivo di come dovrebbe essere una buona dieta mediterranea, basta osservare la piramide alimentare.
Alla base, cereali e legumi che, grazie alla loro ricchezza di fibre, provocano un aumento dei cosiddetti “batteri buoni” dell’intestino e ne rendono impermeabile la mucosa, riducendo così le infiammazioni.
Al “secondo livello” frutta e verdura, che hanno il pregio contenere antiossidanti, utili a contrastare alcune complicanze dell’artrite reumatoide, come l’arteriosclerosi e le malattie cardiovascolari.
A seguire, i derivati del latte che, nonostante siano positivi per la presenza di calcio, vanno limitati in quanto derivati animali, a vantaggio di altri tipi d grassi, quelli insaturi, presenti negli oli vegetali, nella frutta a guscio e nel pesce. L’acido oleico e gli omega 3 contenuti negli oli e nel pesce riducono infatti lo stato di infiammazione.
Da evitare è invece il consumo di carne e salumi, alimenti e bevande zuccherate.
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