Silvia Pisani e Barbara Siliprandi raccontano Bimbe Diamante

Intervista a Silvia Pisani e Barbara Siliprandi

Bimbe Diamante. L’arte delle sette A è possibile definirlo come tante cose: un libro, un gioco, un’auto-indagine. Alla fine di questo bellissimo volume illustrato, si trovano 49 immagini di bambine, le Bimbe Diamante del titolo. Una volta ritagliate queste immagini e trasformate in un mazzo di carte, è possibile utilizzarle per un gioco di auto-analisi. Ognuno sceglie da una a tre carte, le osserva e, dopo aver letto il loro significato, inizia a riflettere, a concentrarsi sul proprio presente, a svolgere una serie di esercizi per eliminare le energie negative e riempirsi di positive (clicca QUI per ascoltare le regole spiegate da Barbara Siliprandi).

A più di un anno dalla sua pubblicazione, Bimbe Diamante. L’arte delle sette A continua ad avere un largo successo nelle presentazioni che le due autrici, Silvia Pisani e Barbara Siliprandi conducono.

Per celebrare questo successo, abbiamo pensato di porre loro qualche domanda.

Questo è un libro che mira a svelare qualcosa della nostra interiorità. Nella vostra esperienza, perché è così importante sapere chi siamo e come stiamo?

BS: Le nostre esperienze personali ci hanno insegnato che la vita ci è stata donata unitamente a un compito evolutivo che implica un percorso di crescita interiore.

Un’auto-indagine portata avanti con costanza è un ottimo strumento per rivelare e mettere a fuoco parti di noi delle quali non siamo coscienti per renderci protagonisti di una continua trasformazione.

Perché avete pensato di strutturare Bimbe Diamante come un gioco di carte?

BS: Fin dall’inizio il nostro intento è stato quello di mettere a disposizione le immagini, strutturando un metodo creativo e, al contempo, pratico che delineasse e supportasse un percorso di auto-indagine a scopo evolutivo. L’idea di creare delle carte, da utilizzare come in un gioco divinatorio, è nata dal desiderio di rendere le figure fruibili.

Abbiamo intenzionalmente conferito consistenza alle Bimbe Diamante perché le lettrici potessero materialmente sceglierle e, quindi, sentirle più vicine. Era per noi importante che non rimanessero solamente presenze statiche sulle pagine del libro.

Dalla pubblicazione di Bimbe Diamante, avete realizzato diverse presentazioni, riscontrando sempre un certo successo. Perché ritenete che Bimbe Diamante sia così apprezzato dal pubblico?

BS: Il libro sta ottenendo un buon consenso perché conduciamo le presentazioni con uno stile dinamico e interattivo in modo da far sentire tutti partecipi e coinvolti. Per darci la possibilità di diversificare la tipologia degli interlocutori con i quali comunicare, abbiamo poi scelto differenti luoghi in cui presentare il libro: librerie, associazioni private, centri olistici e perfino un tipico ristorante ligure che ci ha accolte con entusiasmo!

Di tante presentazioni, c’è stato un momento che vi è rimasto nel cuore?

BS: Una signora ha partecipato a una presentazione quasi per caso, non sapendo di quali argomenti il libro trattasse. Nel corso dell’evento abbiamo entrambe percepito una certa resistenza da parte sua, come una “corazza”. Nonostante il suo scetticismo, ha voluto comunque scegliere una carta. Man mano che procedevamo con la lettura della scheda esplicativa abbiamo notato, con grande stupore, che il suo volto lasciava trasparire sempre più commozione, fino ad arrivare alle lacrime. Giunti al momento della condivisione si è aperta e lasciata andare rendendo partecipi tutti i presenti delle sue profonde sensazioni. Era sbalordita dalla perfetta assonanza avvertita tra il messaggio trasmesso dalla Bimba scelta e il momento che stava attraversando.

Facendo un passo indietro, come avete avuto l’idea di realizzare Bimbe Diamante?

Silvia: La prima Bimba Diamante è nata ad aprile del 2020, nel giorno del mio compleanno che cadeva in pieno lockdown; le ho attribuito il mio nome per celebrare la ricorrenza e onorare ciò che in quel momento sentivo essere una rinascita della mia “bambina interiore” che mi stava chiedendo di esprimersi. Nei mesi successivi ho continuato a disegnare altre Bimbe e, man mano che nascevano, ho cominciato a confrontarmi con Barbara che è dotata di una spiccata sensibilità e di un’istintiva capacità di captare e decodificare il senso di immagini e simboli. Dal nostro continuo rapportarci e scambiarci sensazioni ed emozioni è nata l’idea di scrivere insieme un libro incentrato su figure che potessero avere la funzione di carte ispiratrici e portatrici di messaggi.

Infine, una domanda un po’personale, qual è la vostra Bimba Diamante preferita e perché?

Silvia: In realtà mi piacciono tutte e, avendole disegnate, le ho amate una per una mentre prendevano forma, proprio perché riconoscevo in loro innumerevoli differenti sfaccettature di me stessa. Se proprio dovessi sceglierne una, direi che Silvia è la Bimba Diamante alla quale sono più affezionata: come capostipite del progetto se lo merita!

Barbara: Pilar! Amo tutto di lei: il suo essere pilastro che fa sentire sostenuti e protetti, il sorriso rassicurante che ispira fiducia e perfino i colori dell’abbigliamento che corrispondono esattamente ai miei preferiti! L’intenzione che Pilar consiglia di esprimere è per me un cardine: “Sono la colonna portante della mia esistenza e vivo nel rispetto”.

Il libro: Bimbe Diamante. L’arte delle sette A.

Copertina libro Bimbe Diamante. L'arte delle sette A
Copertina libro Bimbe Diamante. L’arte delle sette A.

Il libro illustrato Bimbe Diamante. L’arte delle sette A è stato pubblicato nel marzo 2022. Se la nostra intervista a Barbara e Silvia vi ha incuriosito, trovate il libro qui:

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