Spesso ci chiediamo come mai i bambini spesso non mangiano frutta e verdura fresche, ma anche legumi, frutta a guscio, pesce e uova.
Molto spesso i bambini italiani non sono abituati a mangiare questi cibi, li consumano solo occasionalmente o in quantità talmente ridotte da risultare praticamente nulle.
Il motivo? Non li conoscono. Anzi, a volte ne hanno addirittura una visione distorta e li giudicano solo per sentito dire e senza averli mai assaggiati davvero.
Come mai i bambini non mangiano frutta, verdura e legumi?
Molti genitori infatti partono dall’idea che sia difficile far mangiare frutta e verdura ai propri figli. Non parliamo poi dei legumi, questi sconosciuti, o del pesce (attenzione, dire “Mio figlio il pesce lo mangia” quando in realtà il figlio mangia solo i bastoncini di pesce confezionati, non significa mangiare pesce).
Il trucco è iniziare ad abituare il bambino a tutti i sapori fin dal periodo dello svezzamento, perché è proprio in quella fase che il piccolo è più portato ad abituarsi a nuovi gusti ed è più propenso ad accettare nuovi alimenti. Molto più difficile sarebbe farlo abituare negli anni successivi, poiché il bambino risulterà più legato alle abitudini acquisite e non vorrà sconvolgerle.
“Le abitudini alimentari tendono infatti a stabilirsi nelle età successive, meccanismo noto come tracking alimentare. – spiega la biologa nutrizionista Veronica Madonna – La dieta che assumiamo da adulti riflette molto, infatti, lo stile alimentare che i nostri genitori ci hanno dato da bambini”.
Se vogliamo che i nostri figli da grandi siano in grado di attuare scelte alimentari corrette e consapevoli, dobbiamo aiutarli. Come? Educando il loro gusto sin dall’inizio e insegnando loro le sane abitudini fin dai primi anni di età, così che possano consolidarsi durante la crescita. Un bambino che impara a mangiare sano, infatti, sarà un adulto in linea, in salute e in forma!
Ma come educarli nel concreto?
Dare il buon esempio in casa è sicuramente la raccomandazione numero uno, anche se non sempre è facile. La vita frenetica che conduciamo ci costringe spesso a rinunciare a una cucina naturale, sana e leggera, ripiegando sempre di più su cibi precotti e confezionati.
Così i cibi integrali, la lunga cottura dei legumi, la torta fatta in casa, le abbondanti verdure in tavola e la frutta fresca di stagione hanno lasciato il posto a cibi raffinati, tanta (troppa) carne, burro, grassi idrogenati e cibo industriale.
Il risultato? Nella maggior parte dei casi sovrappeso e obesità infantile, ma anche i bambini magri risentono della cattiva alimentazione.
Infatti stanchezza, pigrizia, scarsa attenzione, performance sportive carenti, dipendenza nei confronti di certi alimenti sono tutti sintomi di un’alimentazione sbagliata, ma spesso le cose non vengono collegate.
Imparare divertendosi
Oltre all’esempio in casa, un altro strumento molto utile per educare i bambini alla sana alimentazione è farli imparare attraverso il gioco.
Questa è la strada che ha scelto la biologa nutrizionista Veronica Madonna nel suo libro intitolato “Alla ricerca della piramide perduta”. Il libro racconta l’avventura di Tommy, un piccolo esploratore, che insieme ad altri bambini dovrà superare delle prove per riuscire a ritrovare la piramide perduta… ovvero la piramide alimentare della Dieta Mediterranea!
Attraverso giochi, illustrazioni da colorare, esercizi e esperimenti i piccoli esploratori impareranno a conoscere i diversi cibi: la frutta, la verdura, la frutta a guscio o essiccata, la carne, il pesce, le uova, i latticini, i legumi, i cereali, il miele, il cioccolato, lo zucchero, il sale e le erbe aromatiche.
Nella seconda parte del libro il viaggio continua… dentro al cibo! I bambini scopriranno cosa c’è dentro al cibo che mangiamo, perché alcuni alimenti sono più nutrienti di altri, cosa sono carboidrati, proteine e grassi, fino a imparare a creare un menù buono, sano e soprattutto completo.
La piramide verrà quindi ricomposta, ma la missione dei piccoli esploratori non finirà qui. Nell’ultima parte del libro si dedicherà un po’ di attenzione a come imparare a rendere la nostra dieta più rispettosa nei confronti del pianeta, degli animali e dei popoli che vi abitano.
Commercio equosolidale, cibo biologico e a km 0, come evitare gli sprechi alimentari, insomma molti spunti di riflessione per aiutare i nostri bambini ad avere un’alimentazione sana e soprattutto più consapevole!