Il termine resilienza in origine proveniva dalla metallurgia e indicava la capacità di un materiale di assorbire gli urti senza rompersi. Lo stesso concetto vale per l’uomo. La resilienza (intesa in chiave psicologica) è la capacità di adattarsi e reagire in maniera positiva a eventi negativi o traumatici.

Nel corso della vita sono molti gli eventi negativi che possono colpirci: un lutto in famiglia, un amore che finisce, una malattia inaspettata, la perdita del lavoro, la prigionia. La prima reazione è un misto di rabbia, incredulità e dolore; siamo disorientati e non riusciamo a credere a quando avviene attorno a noi, sentendoci soli e abbandonati al nostro destino.

Ma in noi sta la forza per andare avanti, per non arrenderci e addirittura trasformare l’evento negativo in occasione di crescita e di rinascita.

 

“Resilienza” è diversa da “resistenza”

La resilienza non deve essere confusa con la resistenza. Quest’ultima infatti è la capacità di resistere a eventi negativi, quindi è la capacità di opporsi ad essi, non di adattarsi! La resilienza è tutt’altra cosa. Essere resilienti significa saper affrontare le difficoltà della vita senza soccombere a esse, anche quando nell’immediato non si riesce a cogliere alcun senso positivo a ciò che accade. Prendere in mano il proprio destino è fondamentale per portare la propria vita nella direzione che si desidera.

Da cosa si riconosce la resilienza

La capacità di mettere in atto la resilienza dipende da persona a persona ed è influenzata da vari fattori. Può essere allenata nel tempo, ma esistono alcune caratteristiche che la facilitano:

1) ottimismo. Chi è per natura ottimista, sicuramente sarà avvantaggiato e cercherà di vedere il lato bello delle cose anche in situazioni difficili; gli eventi negativi vengono interpretati come qualcosa di transitorio e inevitabile, che fa parte della vita stessa.

2) flessibilità. Siamo tutti un po’ abitudinari, ma serve anche avere il coraggio di mettersi in gioco, di uscire dai propri schemi e dalla propria zona di comfort, per affrontare le nuove sfide che la vita ci propone (e che non sempre sono positive).

3) capacità di risolvere i problemi. Chi ha buone capacità di problem solving riesce ad analizzare e valutare le situazioni, cogliendo sia gli aspetti negativi che i punti di forza; in questo modo risulta più facile sfruttare al meglio anche le situazioni negative, trasformandole a proprio vantaggio.

4) empatia. Mettersi nei panni degli altri può essere un notevole aiuto. Scegliete una persona che ha superato una prova difficile e chiedetevi “Se ce l’ha fatta lui, perché io non posso farcela?”. Vedrete che questo vi darà motivazione e energia per superare al meglio le vostre prove!

Viviamo su una Ruota

La ruota della vita gira. Niente è per sempre. Tutto si muove e cambia direzione nel movimento inarrestabile e ciclico dell’esistenza. Il cambiamento ti permette di evolvere. Quando qualcosa si conclude, qualcos’altro sta per iniziare. È l’eterno ricominciare.

Il destino è nelle tue mani. Devi accettare le prove della vita e ripartire. I tuoi sforzi saranno ricompensati. Puoi rimettere in moto le tue energie quando ti rialzi da terra e procedi nel tuo cammino. Tu resta tranquillo sia nei momenti felici sia nei momenti critici. Affronta gli eventi assecondando il loro flusso per vedere dove ti portano: ciò che può sembrarti un male oggi può rivelarsi una fortuna domani. Benedici la vita comunque essa sia: il presente è come deve essere e tu non sei lì per caso.

Il libro che ti consigliamo per aiutarti a ritrovare te stesso è “La Ruota della gioia” di Enrica des Dorides. Un affascinante percorso di crescita suddiviso in 12 mesi dell’anno. Ogni mese è dedicato allo sviluppo di una qualità (ad esempio “ottobre” è dedicato alla resilienza), con esercizi pratici quotidiani, meditazioni, racconti, poesie, mandala da colorare e spunti di riflessione. Una guida semplice che aiuta a recuperare speranza, fiducia e ottimismo ogni volta che se ne ha bisogno!

 

 la ruota della gioia