Il metodo PNEIMED: fondamenti, obiettivi e differenze dalla Mindfulness

Il metodo PNEIMED, meditazione a indirizzo psiconeuroendocrinoimmunologico, combina l’insegnamento della filosofia e della pratica della meditazione buddhista Mahāyāna  con la conoscenza del funzionamento dell’organismo umano secondo una prospettiva integrata e sistemica propria della PNEI, la scienza che studia le
connessioni bidirezionali tra la psiche e i sistemi biologici (endocrino, nervoso e immunitario) e gli effetti dello stress cronico e degli stili di vita scorretti sul sistema
psiche-cervello-corpo.

Fondamenti del metodo PNEIMED

Anche pochi giorni o poche ore di meditazione oppure di semplici esercizi di rilassamento
fisico o di respirazione consapevole condotti da praticanti alle prime armi sono in grado di produrre degli effetti positivi sul nostro organismo e sul nostro cervello. 

Ideato a metà degli anni Novanta da Francesco Bottaccioli e Antonia Carosella, il metodo PNEIMED si basa sull’idea che vi è una connessione profonda tra psiche, corpo e cervello. Il metodo meditativo viene combinato con la conoscenza scientifica delle relazioni mente-corpo e i praticanti PNEIMED sono incoraggiati a esplorare la loro mente e a comprendere le reciproche influenze tra la dimensione psichica e quella biologica.

Fondamentale è la comprensione del sistema dello stress, il principale sistema di adattamento, e le sue implicazioni con le emozioni, la cognizione e i comportamenti. Il metodo PNEIMED combina quindi concetti moderni scientifici con l’antica filosofia buddhista e i possibili approcci meditativi alla vita di tutti i giorni.

Metodo PNEIMED  e metodo Mindfulness

Il metodo PNEIMED condivide alcune caratteristiche con il metodo Mindfulness, ideato da John Kabat-Zinn negli anni ’70 del Novecento. Entrambe le scuole traggono ispirazione dalla filosofia e pratica meditativa buddhista, con lo scopo di rendere accessibile questa eredità filosofica e culturale anche a un pubblico occidentale di non esperti, perseguendo un approccio assolutamente laico, razionale e scientifico alla via della pratica meditativa.

Anche gli esercizi proposti sono sostanzialmente simili e sia PNEIMED che Mindfulness operano con piccoli gruppi di persone (massimo 20/25 allievi).

Le differenze tra i due metodi sono però sostanziali. La base filosofica del metodo PNEIMED è di scuola Mahāyāna, mente la Mindfulness si fonda su una visione buddhista di tradizione Theravada.

Nel metodo PNEIMED viene dato un grande risalto alla tecnica di visualizzazione di “parole emotive”, con il fine di incrementare l’attenzione e la concentrazione dei praticanti sul riconoscimento dei propri stati emotivi interni, procedendo quindi al distacco da essi.

Il concetto cardine della teoria Mindfulness si incentra invece sulla accettazione di sé stessi e sull’atteggiamento non giudicante verso i propri pensieri, sentimenti e azioni. Seppure teoricamente condivisibile, questa pratica può non essere sempre positiva, in particolar modo in soggetti caratterizzati da un elevato grado di impulsività e aggressività.

Obiettivi del metodo PNEIMED

I meditanti PNEIMED vengono sollecitati a esplorare la loro mente, a diventare consapevoli dei meccanismi che sostengono gli automatismi mentali, a riconoscere la mente vagabonda  e a praticare l’attenzione. Allo stesso tempo diventano consapevoli della propria biologia, interiorizzando il concetto di comunicazione bidirezionale e di reciproca influenza tra la dimensione psichica e quella biologica, dimensioni che lavorano in rete all’interno di un sistema complesso quale è il nostro organismo.

Il percorso PNEIMED è una via difficile, che coniuga l’introspezione alla conoscenza scientifica, non si riduce a una tecnica per la riduzione dello stress, ma rappresenta una opportunità di trasformazione della propria vita.

Meditazioni, passioni e salute

“Meditazione, passioni e salute” è il titolo del nuovo libro scritto da Francesco Bottaccioli, Antonia Carosella e Anna Giulia Bottaccioli. In questo volume (in libreria dal 23 luglio 2020) il tema è quello delle passioni, delle emozioni e dei desideri, sviluppato su più piani: dal racconto autobiografico all’esame di come viene affrontato dalla filosofia orientale e occidentale e dalle neuroscienze, con particolare riguardo alle conseguenze sulla salute psicofisica, con esempi fondati sulla letteratura scientifica più attendibile.

La gestione delle passioni e delle emozioni è un tema cruciale della riflessione umana da sempre. Oggi, siamo nella felice condizione di poter verificare scientificamente gli effetti delle emozioni, negative e positive, sull’equilibrio di una persona.

Al tempo stesso, possiamo recuperare l’antica saggezza per incamminarci sul sentiero che porta alla conoscenza profonda della dimensione emozionale del nostro essere, con l’obiettivo di migliorarci e vivere più felicemente. Il libro quindi è anche una guida alla meditazione. Contiene, infatti, una serie di esercizi meditativi, la cui pratica è la condizione fondamentale di ogni cammino di avanzamento.