Perchè diversificare nel lavoro può essere la chiave per avere successo? Molte persone affidano il proprio sostentamento a un solo datore di lavoro. Hanno quindi uno stipendio che arriva una volta al mese, un’entrata fissa e costante, che li rende tranquilli e sicuri della propria situazione.

È del tutto normale avere paura di lavorare senza avere uno stipendio “garantito” e la maggior parte delle persone considera troppo rischioso mettersi in proprio. In realtà è vero anche il contrario: se abbiamo un’unica fonte di guadagno e questa si interrompe, ci ritroveremo ugualmente in grosse difficoltà.

Cosa fare quindi per evitare di trovarsi in questa situazione?

Secondo Dorie Clark, consulente di marketing tra le più famose al mondo, è necessario diversificare il lavoro. Affidarsi a una singola fonte di guadagno è precario, perché potrebbe esaurirsi in un istante. Questo è quello che accadde a lei quando restò disoccupata, licenziata in tronco dal giornale per cui lavorava. Per mesi Dorie tentò di lavorare come freelance, ma i guadagni erano troppo instabili. Infatti in settimane fortunate riusciva a portare a casa delle somme ragionevoli, in altre meno della metà. Alla fine, più per necessità che per convinzione, decise di aprire una sua impresa, mettendo insieme i vari pezzi del lavoro come freelance e introducendo diverse forme di reddito. Fu la scelta vincente.

Oggi Dorie si guadagna da vivere in sette modi diversi: scrive libri (come questo), tiene discorsi, insegna in istituti aziendali, fornisce consulenze, tiene corsi online, formazione dirigenziale e sfrutta le affiliazioni tramite liste di distribuzione. Se uno di questi canali si interrompe, la sua carriera è sufficientemente diversificata da non doversene preoccupare.

Diversificare nel lavoro permette quindi di minimizzare il rischio. Attenzione: questo non significa doversi necessariamente mettere in proprio e licenziarsi dal lavoro dipendente per lanciarsi in una nuova avventura. È possibile diversificare anche restando dipendenti di un’azienda? Sì, avviando una o più attività complementari di guadagno. A esempio scrivere un blog, aprire un canale YouTube, organizzare conferenze su argomenti di cui si è esperti oppure registrare dei podcast.

Il podcast

Proprio il podcast è la tecnologia che più ha ripreso piede in questi ultimi anni, dopo il buon lancio che aveva avuto verso la fine degli anni ’90. Popolari soprattutto oltreoceano, i podcast sono l’ideale per chi vuole lavorare sul proprio branding. Secondo Lino Garbellini, esperto e docente di nuovi media, “il vantaggio rispetto al semplice post su Instagram o su Facebook è dato dalla possibilità di approfondire un determinato argomento con registrazioni anche oltre i dieci minuti, di solito con interviste e con una notevole mole di informazioni. Inoltre – continua Garbellini- il podcast può essere ascoltato in qualsiasi momento: in auto, mentre cuciniamo o in una metropolitana sovraffollata, dove estrarre un libro o lo smartphone sarebbe impossibile”.

Vediamo un esempio pratico. John Lee Dumas, veterano dell’esercito statunitense, una volta in congedo non aveva avuto grande fortuna con i lavori consueti. Aveva provato nel campo della finanza aziendale, poi in una startup tecnologica e infine nell’immobiliare, ma senza ottenere risultati. Nel frattempo era diventato un appassionato ascoltatore di podcast e aveva deciso di crearne uno proprio.

Lo chiamò Enterpreneur on Fire e apportò una modifica cruciale alla consuetudine nel campo: realizzare per i suoi ascoltatori materiale valido a cadenza quotidiana. Grazie a una piccola squadra di assistenti che lo aiutavano nella produzione, Dumas dedicava un giorno la settimana a registrare su nastro sette interviste consecutive, sufficiente come materiale per la settimana in corso. Questa cadenza prese piede e diede un bell’impulso al numero di download, che a loro volta suscitarono l’interesse dei pubblicitari aumentando il guadagno.

A un solo anno di distanza dal lancio, Dumas vinse il premio “Best of iTunes” e consolidò ulteriormente la propria reputazione. Grazie a un insieme di fonti, tra cui pubblicità, corsi online e l’appartenenza alla comunità da lui fondata (Podcasters’ Paradise), incassa ogni mese cifre che non dispiacerebbero come salario annuale alla maggior parte dei professionisti.

Consigli di lettura

Se la chiave per il successo nel lavoro è diversificare, esistono moltissime strade per farlo.
Se l’argomento vi interessa, vi consigliamo di leggere questi due libri: “Imprenditore di te stesso” scritto da Dorie Clark e “Cultura digitale” scritto da Lino Garbellini.
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