Quasi tutti concordano nell’attribuire un ruolo fondamentale alla prima colazione ma, in Italia, questo pasto è spesso relegato a un ruolo secondario. Non bisogna però pensare solo alla quantità, ma anche alla qualità. Ecco allora la soluzione: veloce da preparare, sana, gustosa e disponibile in “infinite” varianti. Di cosa stiamo parlando? Della crema Budwig!

Ecco quali sono gli ingredienti per realizzare la crema più famosa del web!

Yogurt o formaggio quark
La versione originale (ovvero quella della dott.ssa Johanna Budwig) prevede come base il formaggio quark, mentre la versione della dott.ssa Kousmine prevede lo yogurt. Entrambi vanno bene; se avete fatto una scelta vegana, potete utilizzare lo yogurt di soia. Tutti questi prodotti contengono gli amminoacidi necessari per l’assorbimento degli acidi grassi presenti nell’olio di lino.

Olio di semi di lino
È un olio dalle molteplici proprietà, a patto che si acquisti un prodotto di qualità, che abbia mantenuto la catena del freddo. Importante poi consumarlo in breve tempo (massimo 30 giorni, se ben conservato in frigorifero) per evitare che irrancidisca e che sia quindi dannoso per la salute. I semi di lino possono essere utilizzati in aggiunta all’olio, ma non in alternativa, in quanto le proprietà sono diverse.

Succo di mezzo limone
Il limone ha molteplici proprietà: contiene vitamina C, vitamine del gruppo B, sali minerali; idrata, stimola la digestione, favorisce la diuresi ed è disintossicante. Se ne sconsiglia invece il consumo se si soffre di ulcera gastrica.

Dolcificanti naturali
Potete utilizzare malto di riso, sciroppo di agave, banana matura, datteri, uvetta… ma se siete abituati a sapori poco dolci, potete anche non aggiungere nulla! Questi dolcificanti vengono introdotti nella crema Budwig solo per renderla più gradevole al palato.

Cereali crudi macinati finemente
I cereali crudi sono un altro importante ingrediente della crema Budwig. Essendo assunti in piccola quantità (di solito la crema ne prevede due cucchiai), i cereali crudi non dovrebbero creare problemi. In ogni caso potete lasciare i chicchi in ammollo o farli germogliare, se preferite. La scelta dei cereali è davvero vasta: amaranto, avena, farro, grano saraceno, kamut, miglio, orzo, quinoa, riso, segale, sorgo, teff.

Semi oleosi
Fanno parte di questa categoria la frutta secca a guscio, come le mandorle, i semi di girasole, le noci, le nocciole ecc. I semi oleosi in genere possiedono buone quantità di omega-3 e omega-6, oltre a vitamine, proteine, fibre e sali minerali. Per la loro conservazione, meglio metterli in un barattolo di vetro e conservarli in frigorifero.

Frutta fresca
Oltre a conferire un ottimo sapore, la frutta è ricca di acqua e di principi nutritivi (fibra, vitamine, minerali e zuccheri). È bene utilizzare frutta di stagione, preferibilmente con la buccia (se non trattata).

 

Vediamo ora una ricetta di crema Budwig, adatta alla stagione invernale!

 

CREMA BUDWIG MELA E CANNELLA

Preparazione: 5 minuti circa
Cottura:
no

Ingredienti
3 cucchiai di yogurt di soia
1 cucchiaio di olio di semi di lino
1 cucchiaino di malto di riso
il succo di mezzo limone (appena spremuto)
2 cucchiaini di semi di zucca
2 cucchiaini di avena
1 mela
1 cucchiaino di cannella

 

Procedimento

  • Inserire nel bicchiere del frullatore a immersione lo yogurt e l’olio di lino, frullare bene e mettere il tutto in una tazza grande (in alternativa, versare yogurt e olio direttamente in una tazza e sbattere bene con una forchetta);
  • Con un macinino da caffè macinare l’avena (o metterla in ammollo la sera prima e usarla direttamente: l’ammollo la rende infatti più tenera) e aggiungerla nella tazza insieme ai semi di zucca, al succo di limone, al malto di riso, alla cannella e girare con il cucchiaino,
  • Lavare la mela, tagliarla a pezzetti e inserirla nella crema.
  • Terminare con una piccola spolverata di cannella in superficie.

 

Di crema Budwig si possono realizzare moltissime varianti, tra cui creme salate o da bere! Trovate ben 50 varianti di crema Budwig nel libro di Marilù Mengoni “50 sfumature di Budwig”, da cui è tratta anche questa ricetta.