“Cos’è l’amore? Quante volte ci siamo fatti questa domanda. Quante volte abbiamo provato a dare una risposta, per poi accorgerci che non era esaustiva e che non avrebbe potuto esserlo. Perché la quotidianità, l’esperienza, le storie vissute e quelle ascoltate ci portano a cambiare idea in continuazione e a scoprire che troppo spesso chiamiamo amore ciò che non lo è. O ciò che vorremmo lo fosse. Le relazioni disturbate che sfociano in tragedia nascono proprio da questo errore. Amori che di tale hanno solo l’illusione: concepiti sull’insicurezza, cresciuti nella prevaricazione e uccisi dalla violenza. Amori in cui possesso e ossessione prendono il sopravvento sulla fiducia. Amori dove il rifugio si trasforma in prigione, e le difficoltà non si risolvono ma si moltiplicano, poiché la malattia è più forte della cura. Il secondo errore letale è rinunciare alla felicità in nome di un amore malato. Di un sentimento che non nutre il pensiero, ma lo inaridisce. E invece di invogliarci a crescere, maturare ed evolvere, ci spezza le ali, fino a farci precipitare nel buio del silenzio, della solitudine. Della morte.”
[Dalla prefazione di Elisabetta Cametti]
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo intervistato la psicologa e psicoterapeuta Francesca Cenci, autrice del libro “Amare da morire”.
Dottoressa Cenci, a chi si rivolge il libro?
“Amare da morire” è un viaggio all’interno della famiglia e dell’amore, e per questo ritengo che sia adatto a tutti, non solo a chi ha subito violenze. Ci mette di fronte a comportamenti sbagliati culturalmente tramandati o acquisiti, in cui si cade per una distorta visione dell’amore, che forse tutti inconsciamente abbiamo. Nell’ambito di coppia infatti spesso si rinuncia alla propria personalità e alla libertà individuale, in nome di un grande amore, che in realtà senza autonomia e rispetto amore non è.
La violenza sulle donne è un tema più che mai attuale: è davvero cosi?
La violenza sulle donne è un problema che è sempre esistito, forse una volta più celato, ma che è diventato di forte attualità in questi ultimi tempi in cui i femminicidi sono purtroppo all’ordine del giorno. Nel mio libro ho voluto presentare un quadro completo delle personalità violente e di quelle succubi, cercando di andare alla radice di questi comportamenti, per poi offrire soluzioni pratiche e psicologiche, soprattutto con l’ idea di prevenire, per evitare che certe situazioni a rischio degenerino in atti irreparabili.
Quali sono i segnali dall’allarme a cui bisogna prestare attenzione?
La patologia nasce quando, consciamente o inconsciamente, la relazione inizia a diventare totalizzante arrivando a escludere il mondo esterno e nel momento in cui l’uomo inizia a manipolare e assoggettare la partner, passando da una strategia di condizionamento a violenze prima verbali e poi fisiche, alle quali se non reagisce ai primi segnali, portano a conseguenza estreme.
Il libro “Amare da morire” aiuta a guardarsi allo specchio e a chiederci come viviamo l’amore, la relazione e che cosa trasmettiamo di tutto ciò ai nostri figli.