Le parole trasformano il mondo in cui vivi. Accade ogni giorno, senza che tu ci pensi. Quando nomini un concetto, istantaneamente ne vai a creare l’immagine nella tua mente e nella mente di chi ti sta ascoltando. Ognuno crea l’immagine che preferisce. Ad esempio se dici “sedia” quasi sicuramente nella tua mente visualizzerai una sedia, e così chi ti sta ascoltando: che sia una sedia di legno, in plastica, a dondolo o con la seduta in pelle, questo dipende da te. Ecco perché cambiare linguaggio è il punto di partenza per cambiare prospettiva!

Il linguaggio quindi non solo descrive la realtà, ma contribuisce a crearla… in positivo ma anche in negativo!

“Che cosa succede, ad esempio, quando pensi domani l’ufficio sarà una giungla?” si chiede lo psicologo Efrem Sabatti.  “In quel momento – continua Sabatti- comunichi al tuo corpo che domani entrerai in un ambiente pericoloso dove è a rischio la tua sopravvivenza ed esso inizierà a prepararsi a una fuga o a una reazione di aggressività difensiva che non potrai esprimere pienamente”. L’organismo si prepara a stare all’erta ed è molto facile che tu trascorra una notte insonne e agitata.

Anche il linguaggio che utilizzi, quindi, influenza il modo che hai di percepire la realtà che ti circonda. Per questo usare un linguaggio positivo è una delle strategie che puoi applicare per migliorare la tua vita. Le neuroscienze hanno infatti dimostrato che il linguaggio influenza il nostro cervello, il quale risponde in modo diverso se riceve messaggi positivi o negativi.

Usare un linguaggio positivo migliora le nostre relazioni con gli altri e anche la percezione che abbiamo di noi stessi e della nostra situazione. Cambiare il proprio linguaggio può quindi aiutare a essere più felici e, in definitiva, ad aumentare la propria autostima.

Cambiare prospettiva non è semplice, ma esistono delle strategie che possono venirti in aiuto.
Le trovi nel libro scritto dallo psicologo e psicoterapeuta Efrem SabattiÈ più facile di quel che credi. Come cambiare prospettiva e trovare soluzioni ai problemi quotidiani”.
Lo trovate qui, buona lettura!