L’ansia è un disturbo che colpisce sempre più bambini, fin dalla tenera età. Riconoscerla è importante, perché può aiutare a prevenirla o a curarla tempestivamente, evitando l’insorgere di patologie più gravi.

Vediamo subito come si manifesta l’ansia nei bambini!

Il pianto

Il pianto denota sempre una condizione di disagio. Fin dalla nascita, è il mezzo che il bambino utilizza per esprimere bisogni o fastidi immediati: la fame, la sete, un pannolino sporco, il senso di solitudine, un fastidio o un dolore fisico. Se il bambino non ottiene risposta a queste prime manifestazioni, si agita e comunica il proprio malessere attraverso urla sempre più acute, che sono a tutti gli effetti espressione di panico e di ansia.

I disturbi del sonno

Alcuni bambini dormono poco fin da piccolissimi e sembrano fare di tutto per resistere al sonno e non addormentarsi. In realtà questo comportamento può essere interpretato come una manifestazione di ansia: il bambino ha paura di perdere i riferimenti del suo ambiente e di ritrovarsi da solo, senza il genitore. Se non vengono risolti alla base, questi disturbi del sonno possono persistere per diversi anni. Significa che il bambino non ha sviluppato un proprio senso di sicurezza e che ha paura di veder scomparire il genitore una volta che si sarà addormentato.

I comportamenti inadeguati

Richiamare costantemente l’attenzione è un bisogno comune a molti bambini. Alcuni lo fanno piangendo, altri facendo i capricci o richieste continue e insistenti. Queste reazioni sono ancora una volta dettate dall’ansia e dalla paura inconsapevole di restare da soli, immersi in un “vuoto”. Questi bambini hanno un forte bisogno di trovare un senso di sicurezza in se stessi e di sviluppare consapevolezza del proprio corpo.

Il bambino perfetto

Molti genitori sognano questo bambino (almeno a volte): un bambino sempre tranquillo, gentile, obbediente, educato, che non piange mai e che non fa mai i capricci. In altre parole un bambino perfetto. Ma dietro a un bambino perfetto nella maggior parte dei casi si nasconde un bambino impaurito, che cerca di corrispondere alle aspettative degli altri per non essere rifiutato o messo da parte.

Il disturbo di panico

In passato gli attacchi di panico colpivano solo gli adulti, mentre oggi sono sempre più frequenti anche nei bambini, a partire dagli 8 o 9 anni di età. I sintomi sono vari, tra i quali palpitazioni cardiache e stato di stordimento. Il bambino si sente completamente sopraffatto dagli attacchi e teme di scomparire, svenire o addirittura morire. Se non curati, gli attacchi di panico possono portare a gravi disturbi, fobie o depressione.

La fobia scolare

Bisogna distinguere la fobia della scuola dalla non voglia di andarci. I bambini affetti da fobia scolare manifestano questa ansia soprattutto nel tragitto casa – scuola: piangono, hanno crisi di panico, mal di pancia e addirittura vomito. Non è una questione di ansia da prestazione, perché nella maggior parte dei casi una volta entrato a scuola il bambino ha un comportamento normale. Si tratta piuttosto di paura nel lasciare il nido famigliare e i genitori, poiché il bambino da solo non riesce ad avere un senso di sicurezza.

L’ansia nei bambini si può manifestare in molti modi diversi. A seconda dei fattori che scatenano l’ansia e dell’età del bambino, esistono molte strategie per curarla, senza farmaci o terapie.
Potete approfondire questo argomento con il libro di Louise ReidL’ansia nei bambini”, di facile lettura e alla portata di tutti.

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