Un giorno, tanto tanto tempo fa, quando il mondo era ancora giovane e le fate avevano ancora il potere di decidere, gli uomini erano in tutto e per tutto simili alle fate. Ma le fate non ci misero molto a capire che gli uomini abusavano del proprio potere.
“Non ne sono all’altezza – disse la fata regina alle altre, che aveva radunato per cercare una soluzione – non ancora, almeno. Per questo ho deciso che toglierò all’uomo la magia, e la nasconderò in un luogo dove la possa ritrovare solo quando ne sarà degno.”
Iniziarono dunque a discutere su quale potesse essere questo luogo.
Fu proposto che venisse nascosta nelle profondità del mare, ma la regina delle fate scosse la testa. “Gli uomini ancora non ci sono riusciti – disse – ma arriveranno fin nelle profondità dei mari prima di aver capito cosa è importante. E la potrebbero ripescare.”
Si pensò allora che il posto ideale potesse essere un’altissima montagna. “No – disse la regina delle fate – perché gli uomini potranno scalare anche le montagne più alte, in un tempo così breve che nemmeno lo immaginate.”
A queste parole ci fu un grande mormorio e fu suggerito che la magia venisse sprofondata nelle viscere della terra. “Anche laggiù – commentò gravemente la regina – gli uomini la troverebbero con le loro macchine. No, ci vuole un altro posto, un luogo dove non possano arrivare fino a che non ne siano degni.”
Fu allora proposto di lanciare la magia nello spazio, fra le galassie siderali, ma anche laggiù, con stupore di tutte, la regina delle fate profetizzò che prima o poi l’uomo sarebbe arrivato. E, probabilmente, l’avrebbe fatto molto prima di essere degno dei poteri legati alla magia. A questo punto tutte le fate tacquero, chiedendosi in cuor loro quale mai potesse essere il posto adatto. Dopo un lungo silenzio, la più piccola e umile tra loro, che fino a quel momento non aveva osato parlare, fece udire la sua voce. “Io avrei un’idea…” disse timidamente.
Molte fate sogghignavano, scambiandosi sguardi ironici, ma un’occhiata torva della regina le mise a tacere. “Sentiamo – disse amabilmente alla piccola fata – sarà sicuramente un’idea interessante.” “Io penso che potremmo nasconderla… proprio dentro all’uomo, al suo interno.” Tacque intimidita.
“Hai detto una cosa molto saggia – approvò la regina delle fa-te, dopo aver riflettuto per qualche istante – questa è infatti la soluzione. L’uomo girerà per tutto il mondo, salirà sulle vette più alte e si immergerà nei mari più profondi, si calerà fin nelle viscere della terra e si lancerà nell’immensità dei cieli, ma lì, dentro di sé, non guarderà mai, se non quando sarà diventato veramente degno del nostro dono.”
E così fecero. Per questo ancora oggi l’uomo percorre Paesi e continenti, attraversa mari, oltrepassa montagne, si avventura persino nello spazio, senza capire che ciò che sta cercando si trova semplicemente all’interno del proprio cuore.
Tratto da Crescere con le fiabe di Barbara Gulminelli.